Sostenibilità e sicurezza

Sostenibilità degli imballaggi di protezione

Ogni progetto di IPR è sviluppato nel pieno rispetto dell’ambiente che ci circonda, perciò l’azienda persegue da anni la strada dello sviluppo sostenibile. Sviluppo sostenibile, responsabilità di prodotto, sicurezza sul lavoro e gestione della qualità, sono i punti cardine su cui si basa la nostra politica aziendale.

Selezioniamo accuratamente tutte le materie prime e manteniamo in costante aggiornamento i nostri impianti di produzione, per una sempre maggior attenzione e rispetto verso l’ambiente che ci circonda, ma anche per garantire ai nostri dipendenti un luogo sano e sicuro dove poter lavorare con maggior serenità.

Riciclabilità: lo smaltimento della plastica può essere effettuato attraverso il recupero o il riciclo della stessa, dalla quale è possibile non solo ottenere nuovi prodotti, ma anche energia, calore ed elettricità. Il riciclaggio meccanico prevede la trasformazione da materia a materia: la plastica non più utilizzata diventa il punto di partenza per nuovi prodotti. Questa tecnica consiste essenzialmente nella rilavorazione termica o meccanica dei rifiuti plastici. Il riciclaggio chimico prevede il ritorno alla materia prima di base attraverso la trasformazione delle plastiche usate in monomeri di pari qualità di quelli vergini, da utilizzare nuovamente nella produzione. In pratica, i polimeri delle diverse plastiche vengono scomposti nei rispettivi monomeri, attraverso una “produzione al contrario”. La plastica non raccolta o non riciclata può essere destinata al recupero energetico mediante il processo di termovalorizzazione. Infatti, dopo uno specifico trattamento di selezione e triturazione è possibile ricavare combustibili alternativi (CDR) utilizzati nei processi industriali (per esempio nei cementifici) e per la produzione di energia termoelettrica. Il recupero energetico prevede di riutilizzare l’energia contenuta nei rifiuti plastici, che le deriva dal petrolio ed è interamente sfruttabile: la plastica infatti ha un potere calorifico paragonabile a quello del carbone.

Biodegradabilità: la biodegradabilità è una proprietà delle sostanze organiche e di alcuni composti sintetici di essere decomposti dai batteri saprofiti. Perché un composto possa essere considerato biodegradabile è necessario che in natura esista un batterio in grado di decomporre il materiale. Tutti i composti organici (es. carta) sono facilmente decomponibili. Le materie plastiche sono formate da una combinazione di sostanze singolarmente decomponibili (carbonio, idrogeno e ossigeno), ma la molecola formata dalla loro unione risulta troppo complessa per essere decomposta in natura. Esiste tuttavia una plastica biodegradabile grazie all’azione di microorganismi (ASTM D 6400-99). Una ricerca effettuata per conto del DEPARTMENT OF ENVIRONMENT FOOD AND RURAL AFFAIRS Britannico dalla Loughborough University (Ricerca EV0422 – www.defra.gov.uk) è giunta tuttavia alle seguenti conclusioni: il fatto che il termine BIODEGRADABILE sia applicabile ad una vasta gamma di prodotti con diversi livelli di biodegradabilità svuota il termine del proprio significato – il tempo necessario al completamento del processo di degradabilità non è prevedibile in quanto connesso alle condizioni ambientali; gli additivi che accelerano la degradabilità della plastica non migliorano l’impatto sull’ambiente e sono potenzialmente in grado di produrre effetti negativi; la presenza di additivi rende le plastiche biodegradabili inadatte al riciclo ed al riutilizzo – le plastiche biodegradabili non sono compostabili secondo gli standard EN13432 e ASTM 6400

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